Liberarci di tutto quello che non ci serve.

Il nostro pattume, tutte quelle relazioni inutili, il lavoro che non ci appaga, i luoghi e le abitudini che non ci danno possibilità di crescita.

Ma non considerla come una rinuncia, poichè la rinuncia per definizione ci riporta sempre a qualcosa di negativo.

Bensì cominciamo a parlare di consapevolezza, nel momento in cui siamo veramente consapevoli di tutte le cose che ormai non ci servono più o che non fanno altro che appensatirci l’anima, per noi sarà semplicissimo lasciarle andare.

Ecco perchè non parlo di rinuncia, visto che questa parola oltre alla privazione, richiama anche lo sforzo e la fatica di sopportare una qualsiasi privazione.

Come ad esempio quando si rinuncia a determinati cibi per un paio di giorni, per seguire una dieta, noi sentiamo forte dentro di noi la fatica che questa rinuncia ci sta portando.

Quando invece ci liberiamo del nostro pattume, e lo riconosciamo non è assolutamente così faticoso.

Se noi in mano abbiamo delle pietre e ce le portiamo dietro convinti che sono diamanti, le portiamo dietro, ma facciamo una fatica maggiore.

E per cosa poi? Sono solo pietre, mentre noi siamo convinti essere diamanti.

Ma se abbiamo la consapevolezza, che quelle che portiamo in mano sono pietre e non diamanti, ecco che quasi naturalmente li lasciamo andare senza sforzo.

Le nostre mani saranno più leggere e possiamo continuare il nostro viaggio molto più leggeri.

Magari non è sempre facile riconoscere quali sono le pietre della nostra vita, quali relazioni sono importanti, quali sono le cose da eliminare, le cose sciocche/frivole di cui possiamo fare a meno.

Ma se ancora vogliamo portare dietro tutte queste cose, facciamo una fatica enorme a reggerne il peso, e poi inesorabilmente con gli anni le lasciamo cadere.

Se una relazione con qualcuno non mi soddisfa e decido comunque di continuarla, ecco che sto tenendo in mano una pietra perchè magari convinto che sia un diamante e che quindi non devo lasciarla andare.

Ma se facciamo ricorso alla consapevolezza, guardando le nostre mani sapremo se quella che stiamo guardando è una pietra oppure un diamante.

E riconoscendo la differenza, sapremo esattamente cosa fare per il bene della nostra anima.